L’enorme uso delle mascherine durante e dopo la pandemia di COVID-19 ha evidenziato come la loro ampia diffusione rappresenta un urgente problema ambientale da affrontare nell’ottica della riduzione dei conferimenti in discarica, ma anche della necessità di trovare delle nuove applicazioni di riuso per questo tipo di rifiuti.

Le mascherine, costituite di sostanze plastiche e fibrosi, potrebbero essere riciclate con successo per la preparazione di materiali (con diverse matrici) per l’industria delle costruzioni.  E’ indispensabile però individuare una metodica che vada incontro alle criticità ambientali più pressanti, oltre il riciclo di scarti,  quali la necessità di trovare soluzioni non energivore, riducendo inoltre le emissioni di CO2 per la loro influenza sui cambiamenti climatici.  Per questi motivi, in questo progetto sono state scartate tutte le ipotesi che comprendono qualsiasi trattamento chimico e termico, o l’inglobamento di questi scarti in matrici a base di resina (non riciclabili e destinate alla discarica) o cementizie (ad alte emissioni di CO2).

L’idea sperimentale proposta nel progetto TIM-MASKVERDE consiste in un trattamento meccanico preliminare con produzione di frammenti di varia misura e forma e quindi il loro inglobamento in una matrice geopolimerica, completamente inorganica.